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fair play

Riflessioni sul fair play

Espressione che significa «gioco leale» (in senso proprio, nello sport, e fig., nei rapporti umani, sociali, in politica), cioè senza riserve e sotterfugi; si adopera anche con valore più ampio, per indicare un comportamento corretto e improntato a signorile gentilezza nei rapporti con gli altri.

                              Da treccani.it

Il fair play dovrebbe essere dunque un valore fondamentale nello sport e nella vita in generale, eppure troppo spesso è un aspetto che viene sottovalutato.

Non solo sport quindi, fair play è un concetto che prende vita in ambito sportivo, ma che può essere portato al di fuori di esso, nei rapporti umani, nel lavoro, nella politica ecc…

Restando in ambito sportivo il fair play come lo intendiamo oggi, prende forma nell’Inghilterra vittoriana in cui gli aristocratici inglesi, nel loro tempo libero organizzavano e partecipavano a competizioni sportive, ma lo facevano come attività fine a se stessa, in cui il risultato era molto meno importante del fatto di poter partecipare.

Stringendo ancora il campo allo sport “calcio” possiamo constatare come il fair play sia andato via via perdendosi nella sua accezione più profonda:

inizialmente il calcio in Inghilterra era una delle attività di svago a cui era un onore partecipare ma, nel 1871, quando l’ammissione alla coppa del campionato britannico (FA Cup) fu estesa a tutte le squadre, comprese quelle della classe operaia, fu necessaria l’introduzione di un controllo esterno: l’arbitro.

Il gioco ebbe grande successo, ma cominciava ad essere visto come una guerra tra classi e si dovettero introdurre  anche calci di punizioni e rigori (1877) per limitare il gioco scorretto.

L’ascesa del livello di competizione si rivelò inversamente proporzionale al calo dell’attenzione al fair play, che si ridusse “a una condotta scorretta accettabile” cioè “evitare di far male agli avversari”.

Le evoluzioni che ci hanno portato ai nostri giorni hanno ulteriormente demolito i veri principi del fair play nello sport e nel calcio in particolare: un livello di competizione sempre più sfrenato, interessi economici troppo alti per poter “permettersi di perdere”, una rivalità territoriale assurda hanno portato sempre più episodi di scorrettezza e purtroppo anche violenza dentro e fuori dal campo.

Senza voler fare falsi moralismi e riconoscendo anche la “bellezza di una sana competizione” è necessario tornare a un’etica e un rispetto dell’avversario che ormai si sono persi.

Il problema è molto più profondo e radicato di quanto lo si voglia far sembrare e le misure restrittive e repressive non sono certo la soluzione a una questione che andrebbe affrontata alla radice.
Alla radice vuol dire investire nella formazione, nella scuola, che deve essere il primo motore di trasmissione dei valori del rispetto nello sport e nella vita.

Anche le società sportive giovanili e tutti i luoghi di aggregazione come anche gli oratori dovrebbero crescere i ragazzi all’insegna del fair play, dello sport come fonte di aggregazione, di amicizia, di rispetto innanzitutto.

E ovviamente il cambiamento radicale deve partire anche da tanti genitori, che sempre più spesso nelle manifestazioni sportive giovanili sono i primi a farsi trascinare in atteggiamenti deprecabili, incitando alla competizione più sfrenata e al non riconoscimento dell’autorità arbitrale.

I valori acquisiti tramite lo sport vengono riflessi anche nella vita, e solo trasmettendoli alle nuove generazioni potremo avere un futuro migliore, perché saranno i giovani di oggi a trasmettere questi valori alle generazioni successive.

Ma non solo, questi valori devono essere divulgati sempre con maggior forza da tutte le istituzioni sportive con promozioni ed eventi a tutti i livelli.

Il Premio Gentleman è nato nel 1996 proprio per questo motivo: premiare nel calcio e nello sport qualcosa che va oltre il gesto tecnico e il risultato finale, qualcosa che ha un valore molto più profondo: il rispetto, l’etica, la sportività: il fair play.

Fonti: “Viaggio intorno al Fair Play” di Luciano Pinna

In questo bellissimo video promosso dalla FIGC Settore giovanile e scolastico viene riassunto con le immagini che cosa è il fair play nel calcio e cosa non lo è

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