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Javier Zanetti Story

LE ORIGINI – La storia di Javier Aldemar Zanetti inizia dall’altra parte del mondo, a Buenos Aires, in Argentina il 10 agosto 1973, quando viene alla luce quello che diventerà un grandissimo calciatore e una bandiera storica dell’Inter.
In realtà un po’ di Italia è già nel suo sangue viste le origini friulane (provincia di Pordenone) del bisnonno Paolo Zanetti.

Figlio di Rodolfo Ignacio Zanetti e Violeta Bonazzola e fratello minore di Sergio (anche lui calciatore), crebbe in provincia nel sobborgo portuale del Partido di Avellaneda, Dock sud.
Il secondo nome che gli venne dato, Aldemar, è in onore di un medico che gli salvò la vita da neonato quando ebbe dei problemi respiratori.

Si appassionò al calcio da bambino, negli anni in cui l’Argentina di Kempes e Passarella vinceva in casa il Mondiale.

Iniziò a giocare da ragazzino nell’Independiente (sua squadra del cuore), ma dopo sette anni venne “tagliato fuori” per il suo fisico troppo gracile.
Per un anno smise di giocare e cominciò ad aiutare suo padre muratore nei cantieri, anche per questo il suo fisico iniziò ad irrobustirsi.

Suo fratello Sergio gli diede la possibilità di tornare a giocare nella squadra in cui militava, il Tallares, ma Javier aspettò che Sergio si trasferisse per non venire considerato un raccomandato.
Non avendo inizialmente un contratto da professionista, Javier lavorava la mattina vendendo il latte per aiutare la sua famiglia, finchè la sua squadra non gli offrì un contratto, ed esordì tra “i grandi” il 22 agosto 1992.
Negli anni al Tallares Javier conobbe Paula de La Fuente, che sposerà nel 1999 e con la quale avrà tre figli.

Nell’estate 1993 si trasferì al Banfield dove gli venne assegnata la maglia numero 4 che non abbandonò più.

L’APPRODO ALL’INTER – Antonio Angelillo, ex giocatore e ai tempi osservatore dell’Inter lo segnalò e Moratti, il quale, rimasto impressionato da una sua videocassetta mentre giocava con la Nazionale Olimpica, decise di farne il suo primo acquisto il 13 maggio 1995.
La favola nerazzurra di Zanetti poteva incominciare.

Ripensare oggi all’arrivo di Zanetti al ritiro a Cavalese in Trentino fa sorridere, Javier si presentò con in mano solo un sacchetto e ad attenderlo c’erano solamente due giornalisti, eppure in quel momento stava iniziando la storia di un giocatore che avrebbe negli anni successivi iscritto il suo nome tra le Leggende del calcio e dell’Inter in particolare.

Per la squadra nerazzurra quegli anni furono di alti e bassi, dal settimo posto della prima stagione di Zanetti alle due finali UEFA del 1996 (persa con lo Shalke 04) e del 1998 (vinta 3-0 contro la Lazio a Parigi con anche un gol di Javier).

Il 28 ottobre 1998 segna un’altra tappa significativa della carriera all’Inter, in quel giorno Javier indossò per la prima volta in Coppa Italia contro il Castel di Sangro la fascia di capitano.

JZ4 CAPITANO E IL TRIPLETE – Con la fascia di capitano al braccio Zanetti diventa sempre più il leader di una squadra che attraverso tante difficoltà arriva a vincere tutto, fino all’apice della stagione 2009-2010 in cui conquista il famoso tripletee l’anno successivo il Campionato del Mondo per club.
Risultati per molti impensabili fino a pochi anni prima ma non per lui che dichiarò: “Ci credevo, ora l’Inter è nella storia“, e lui di questa storia è stato il leader e il protagonista, un Campione che non ha mai mollato e che ha sempre combattuto per raggiungere i suoi obiettivi con perseveranza, sportività e dimostrando sempre un grande fair-play.

GLI ULTIMI ANNI DI CARRIERA – Nel 2012-2013 Javier Zanetti raggiunge un altro storico traguardo: le 800 presenze con la maglia dell’Inter e, nella stessa stagione subisce uno dei suoi rarissimi infortuni, ma uno di quelli che a 39 anni può facilmente mettere la parola fine alla carriera: il 28 aprile 2013 Zanetti si rompe il tendine d’achille ma dal primo secondo successivo all’infortunio la mentalità del Campione è già proiettata alla prossima sfida, rientrare in campo almeno una volta, la sua storia da giocatore con l’Inter non poteva finire così, non poteva finire uscendo infortunato dal terreno di gioco.
Anche in questo caso Zanetti ha combattuto per il suo obiettivo e il 9 novembre 2013 è tornato in campo a 40 anni e 91 giorni, e in quella stagione è riuscito a giocare ancora diverse partite, prima di annunciare il suo addio al calcio giocato ed essere nominato vicepresidente dell’Inter.

LA NAZIONALE ARGENTINA – La carriera in Nazionale (di cui è stato anche capitano) non è stata caratterizzata dalle stesse vittorie ottenute con l’Inter, ma Zanetti è comunque entrato a far parte delle leggende della nazionale albiceleste, tanto è vero che Aljandro Sabella, ex c.t. lo ha definito “un simbolo del mondo” e un “orgoglio nazionale”.
Javier Zanetti ha collezionato 157 presenze in Nazionale, tra olimpica e maggiore ottenendo una medaglia d’oro ai giochi panamericani, un argento olimpico e due secondi posti alla Coppa America.

LA FONDAZIONE PUPI – Nel 2002 Javier fonda, insieme alla moglie Paula la Fondazione PUPI organizzazione non-profit che si occupa di fornire il necessario sostegno economico ai bambini disagiati, e alle loro famiglie, nella zona di Buenos Aires.
Proprio per l’impegno profuso nella fondazione nel 2005 l’ufficio di presidenza del consiglio comunale di Milano gli ha assegnato l’Ambrogino d’oro.
L’attenzione al sociale e alle persone più bisognose ha portato Javier dal 2006 ad essere ambasciatore di SOS Villaggi dei bambini associazione Onlus per i diritti dell’infanzia, ed insieme all’Inter supporta anche Emergency.

IL PREMIO GENTLEMAN – La storia di Javier Zanetti, dal suo arrivo in Italia si è incrociata molto presto anche con il Premio Gentleman, il premio fair play nel calcio e nello sport che ha premiato la grande lealtà e sportività del giocatore per la prima volta nel 1997.
A quei tempi il Premio Gentleman era un riconoscimento appena nato (1996), successivamente la sua storia ormai ventennale si è incrociata più volte con quella di Javier, che è il giocatore che in assoluto ha vinto più volte il nostro premio.
Ne è nata una sincera amicizia e un rapporto di collaborazione che è sfociato anche nel sociale con l’organizzazione di eventi a supporto della Fondazione benefica PUPI come il Gentleman Christmas Gala
Nelle varie edizioni del Premio Gentleman a cui Zanetti ha partecipato ci piace ricordarne due tra le più recenti: quella del 2013 in cui Javier ci ha raggiunto alla serata di Gala per ricevere l’ennesimo premio in stampelle, visto il suo infortunio al tendine d’achille, e quella del 2014, in cui gli è stato attribuito il Premio Gentleman di platino alla carriera mentre, emozionato, confermava sul nostro palco il suo addio al calcio giocato.
Il Premio Gentleman ha creato un legame indissolubile con Javier Zanetti, che ora è stato nominato Presidente Onorario dell’evento.

Anche se ha appeso le scarpe al chiodo Javier Zanetti ha ancora tanto da dare: al calcio e all’Inter nel suo nuovo ruolo e al sociale grazie alla sua fondazione benefica e agli eventi che è chiamato a supportare.

Insomma, ci saranno ancora tante pagine da scrivere…

Grazie Javier!

 

PALMARES DI JAVIER ZANETTI

Competizioni di Club

5 Campionati italiani di serie A

4 Coppe Italia

4 Supercoppe Italiane

1 Coppa UEFA

1 UEFA Champions League

1 Coppa del Mondo per club

Competizioni con la Nazionale Argentina

1 Medaglia d’oro ai giochi panamericani

1 Argento olimpico

 

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